Gatti, gatti neri e superstizioni
La superstizione
Che cosa è un presagio? Un presagio è un segno di ciò che verrà. Alcune persone pensano che camminare sotto una scala porti sfortuna, altre sono convinte che rompere uno specchio equivalga a sette anni di guai. Tutte queste credenze sono chiamate “superstizioni”.
I gatti, con quel loro fascino soprannaturale e quella loro innata natura indipendente, come potevano rimanere immuni da questo contesto? I gatti sono creature estremamente misteriose, non vi è alcun dubbio.
Nel corso dei secoli l’ignaro felino è stato oggetto di calunnie e indegnità, soprattutto se il pelo, ahilui, era nero… Superstizioni iniziate moltissimi anni fa ma ancora dure a morire, tramandate di generazione in generazione. Eppure discordanti: in alcuni paesi, in tempi diversi, si è ritenuto che la sua natura fosse santa, in altri diabolica, in alcuni portatrice di fortuna, in altri di una maledizione orribile per l’umanità.
Uno sguardo alle superstizioni che circondano gatti neri
I primi coloni in America pare fossero molto superstiziosi. Per loro i gatti erano considerati un male necessario perché controllavano topi e ratti, tuttavia li consideravano la reincarnazione dello spirito di qualche strega… o addirittura il demonio sotto mentite spoglie!
In Egitto, dove vennero addomesticati circa 3000 anni fa, i gatti erano considerati sacri. Ritenevano che i raggi del sole fossero racchiusi negli occhi dei gatti per garantire la sicurezza e fare da guida durante le notti. Nella terra dei Faraoni, un gatto nero che attraversa la strada, era considerato di buon auspicio!
L’antico folklore ebraico racconta la creazione di questa razza collegandola ad un fatto capitato sull’arca di Noè (a quanto pare prima del diluvio non esistevano gatti). Durante il diluvio l’arca venne invasa dai topi e Noè pregò Dio per una soluzione. Dio gli rispose dicendogli di rivolgere la sua attenzione ai leoni che erano sull’arca, battendo sul loro naso. Noè lo fece e dai loro starnuti uscì la prima coppia di gatti.
Un’altra versione della creazione dei gatti viene dalla tradizione cristiana. A quanto pare il diavolo, in un suo tentativo di creazione, provò a fare un uomo. Fallì e dai suoi fallimenti ne uscì il gatto: lo fece senza peli e il “poverino” dovette aspettare l’incontro con San Pietro, il quale vedendolo tremante per il freddo, ne ebbe pietà e gli donò una pelliccia.
La vita per i gatti durante il Medioevo non è certo stata rose e fiori. Nel fervore religioso del tempo, i gatti – i gatti specialmente neri – erano considerati mistici spiriti del male. Credenza, direi, non del tutto superata nemmeno ai giorni nostri (forse perché, e qui la letteratura e la televisione ci vengono in aiuto, ogni strega o stregone che si rispetti ha un gatto come “aiutante”, persino Gargamella!).
Nel Medioevo l’isteria anti-felino raggiunse livelli febbrili tali che i gatti vennero deliberatamente cacciati e uccisi: gli si riconosceva il potere di indurre le persone al male, e se il proprietario di un gatto veniva accusato di stregoneria era certo che il suo felino lo avrebbe accompagnato al patibolo, e non da spettatore!
In Scozia, un gatto nero sulla soglia della veranda è segno di prosperità imminente (soldi e successo).
In Irlanda un gatto nero che attraversa il percorso di qualcuno al chiaro di luna è portatore di malattie o lutti.
In Italia, in alcune zone, si crede che se un gatto nero giace sul letto di un malato, questi morirà.
In alcuni paesi i gatti in teatro non possono che portare sfortuna, mentre in altri un gatto nero in platea è un’assicurazione per il successo.
In alcuni paesi se un gatto nero entra in casa volontariamente è buon segno: vietato scacciarlo altrimenti la fortuna se ne andrà con lui!
In Italia un gatto nero che attraversa la strada porta sfortuna, mentre in Inghilterra è segno che i guai sono passati. Evidentemente i gatti neri inglesi non sono abbastanza neri…
Per alcune persone sognare un gatto nero può significare che qualcosa di brutto sta per accadere nella loro vita.
Ma qual è la verità?
La verità è che i gatti neri sono solo gatti con il pelo di un altro colore!
Sicuramente è stata fatta molta strada da quando si consideravano i gatti ancelle del diavolo, tuttavia resiste anche ai giorni nostri un generale sentimento che considera questi animali “diversi” da tutti gli altri. Forse è questo mistero, che incute negli esseri umani un senso di disagio, e il fatto che il gatto non è certo un animale che si lascia controllare docilmente, ad alimentare certe credenze.
Forse è anche che lo stesso “mistero” che rende il gatto così attraente. Come disse Michel de Montaigne “quando gioco con il mio gatto mi domando sempre se in realtà lui non si diverta con me più di quanto io faccia con lui”.
AG
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